Requiem - Opere di Heinrich Schütz

Le “Musikalische Exequien” di Heinrich Schütz furono composte per il funerale del Principe Heinrich von Reuß della Turingia che ancora in vita aveva pianificato in ogni dettaglio le proprie esequie. La sua suntuosa bara era decorata con versi della Bibbia e testi di canti liturgici, che Schütz traspose in musica e fece ascoltare al principe quando era ancora in vita. Il funerale fu celebrato il 4 febbraio 1636 come una vera e propria rappresentazione di carattere mistico.
Le “Musikalische Exequien” danno l’idea di come l’uomo durante l’epoca barocca concepiva la morte. L’idea dell’inesorabilità della morte non veniva abbellita, bensì veniva spiegata con la forza delle parole prese dal vecchio testamento tradotto da Lutero: “Sono nato nudo dal grembo di mia madre, e nudo me ne andrò nell’aldilà .” (Giobbe)
Le “Musikalische Exequien” danno l’idea di come l’uomo durante l’epoca barocca concepiva la morte. L’idea dell’inesorabilità della morte non veniva abbellita, bensì veniva spiegata con la forza delle parole prese dal vecchio testamento tradotto da Lutero: “Sono nato nudo dal grembo di mia madre, e nudo me ne andrò nell’aldilà .” (Giobbe)

Così la prima parte di questa opera “Concert in Form einer teutschen Begräbnis Missa” (Concerto nella forma di una messa funebre tedesca), viene eseguita a cappella e cantata come Kyrie. A questo segue “Also hat Gott die Welt geliebt” (Così il Signore ha amato il mondo) come fosse il Gloria. Si alternano versetti biblici a testi di canti liturgici, come pure parti solistiche a parti per coro. Al termine vi è la certezza che il cristiano avrà vita eterna.
La seconda parte è costituita dal mottetto “Herr wenn ich nur dich habe” (Signore, se solo ho te - Salmo 73). Le esequie si chiudono con la lode di Simeone “Herr nun lässest du deinen Diener in Frieden fahren” (Signore ora tu fai andare il tuo servo in pace - Luca 2,29 32).
Nella seconda e terza parte di questo “Requiem Tedesco”, il più antico di cui abbiamo conoscenza, la musica si sviluppa in maniera più ricca, in quanto le due parti sono a doppio coro. Schütz considerava la musica come teologia e la religione come consolazione. Nelle sue opere, che devono essere considerate come una fortezza contro la crudeltà della Guerra dei Trenta anni, avviene in modo unico la fusione della musica polifonica dell’ Europa centrale con le novità della musica italiana della sua epoca, come l’introduzione dei doppi cori o dell’accompagnamento con il basso continuo. Egli unì la grandiosità del suono italiano con l’austerità protestante con il fine di dare molta rilevanza alla comprensione dei testi teologici attraverso la musica.
La seconda parte è costituita dal mottetto “Herr wenn ich nur dich habe” (Signore, se solo ho te - Salmo 73). Le esequie si chiudono con la lode di Simeone “Herr nun lässest du deinen Diener in Frieden fahren” (Signore ora tu fai andare il tuo servo in pace - Luca 2,29 32).
Nella seconda e terza parte di questo “Requiem Tedesco”, il più antico di cui abbiamo conoscenza, la musica si sviluppa in maniera più ricca, in quanto le due parti sono a doppio coro. Schütz considerava la musica come teologia e la religione come consolazione. Nelle sue opere, che devono essere considerate come una fortezza contro la crudeltà della Guerra dei Trenta anni, avviene in modo unico la fusione della musica polifonica dell’ Europa centrale con le novità della musica italiana della sua epoca, come l’introduzione dei doppi cori o dell’accompagnamento con il basso continuo. Egli unì la grandiosità del suono italiano con l’austerità protestante con il fine di dare molta rilevanza alla comprensione dei testi teologici attraverso la musica.
Il Vocalia Consort ha elaborato questo progetto in collaborazione col M° Peter Neumann; il maestro ha diretto il coro in occasione del Concerto nella Basilica di S. Maria in Aracoeli tenutosi a Roma il 16 aprile 2011.