Pascha nostrum immolatus est Christus
Pascha nostrum immolatus est Christus, un programma in collaborazione col M° Tito Molisani, è un’antologia in canto del Memoriale, che ha il suo climax retorico-espressivo nell’alleluia finale del mottetto di A. Gabrieli Maria Magdalene, in cui il compositore rende con elegante efficacia contrappuntistica l’apparizione dell’angelo alle due Marie.
E, idealmente, l’agape fraterna espressa all’inizio del programma dall’ Ubi Caritas di M. Duruflé, brano per la solenne liturgia del Giovedì Santo, trova compimento ideale nello splendido Pascha Nostrum, communio gregoriano del giorno di Pasqua, dove il testo paolino (I Cor 5, 7.8) invita a fare festa con azzimi di purezza e verità nella gioia del Risorto.
"Se si sfoglia il Graduale Romanum, risulta evidente come le pagine dedicate al Triduum Sacrum Paschale sono, proporzionalmente, molto più numerose rispetto a quelle relative agli altri periodi dell’Anno Liturgico. La considerazione diviene ovvia se consideriamo che la Messa, fonte e culmine di tutta la vita cristiana, è appunto la sintesi della “Pasqua celebrata in tre giorni”.
I testi relativi al Sacro Triduo, a partire dall’arte millenaria della monodia liturgica occidentale e, attraverso i secoli, nella polifonia rinascimentale fino ad oggi, sono stati rivestiti da formidabili abiti musicali. Basti pensare alla Matthaeus Passion di Johann Sebastian Bach.
PASCHA NOSTRUM IMMOLATUS EST CHRISTUS è quindi un’antologia in canto del MEMORIALE, che ha il suo climax retorico-espressivo nell’alleluia finale del luminoso mottetto di A. Gabrieli Maria Magdalene, in cui il compositore rende con elegante efficacia contrappuntistica l’apparizione dell’angelo alle due Marie.
E, idealmente, l’agape fraterna espressa all’inizio del programma dall’Ubi Caritas di M. Duruflé, brano per la solenne liturgia del Giovedì Santo, trova compimento ideale nello splendido Pascha Nostrum, communio gregoriano del Giorno di Pasqua, dove il testo paolino (I Cor 5, 7.8) invita a fare festa con azzimi di purezza e verità nella gioia del Risorto."
Tito Molisani
E, idealmente, l’agape fraterna espressa all’inizio del programma dall’ Ubi Caritas di M. Duruflé, brano per la solenne liturgia del Giovedì Santo, trova compimento ideale nello splendido Pascha Nostrum, communio gregoriano del giorno di Pasqua, dove il testo paolino (I Cor 5, 7.8) invita a fare festa con azzimi di purezza e verità nella gioia del Risorto.
"Se si sfoglia il Graduale Romanum, risulta evidente come le pagine dedicate al Triduum Sacrum Paschale sono, proporzionalmente, molto più numerose rispetto a quelle relative agli altri periodi dell’Anno Liturgico. La considerazione diviene ovvia se consideriamo che la Messa, fonte e culmine di tutta la vita cristiana, è appunto la sintesi della “Pasqua celebrata in tre giorni”.
I testi relativi al Sacro Triduo, a partire dall’arte millenaria della monodia liturgica occidentale e, attraverso i secoli, nella polifonia rinascimentale fino ad oggi, sono stati rivestiti da formidabili abiti musicali. Basti pensare alla Matthaeus Passion di Johann Sebastian Bach.
PASCHA NOSTRUM IMMOLATUS EST CHRISTUS è quindi un’antologia in canto del MEMORIALE, che ha il suo climax retorico-espressivo nell’alleluia finale del luminoso mottetto di A. Gabrieli Maria Magdalene, in cui il compositore rende con elegante efficacia contrappuntistica l’apparizione dell’angelo alle due Marie.
E, idealmente, l’agape fraterna espressa all’inizio del programma dall’Ubi Caritas di M. Duruflé, brano per la solenne liturgia del Giovedì Santo, trova compimento ideale nello splendido Pascha Nostrum, communio gregoriano del Giorno di Pasqua, dove il testo paolino (I Cor 5, 7.8) invita a fare festa con azzimi di purezza e verità nella gioia del Risorto."
Tito Molisani