CALIGOLA - L'imperatore di cartone
Libretto di Daniele Del Monaco e Francesco Snoriguzzi
una produzione Laboratorio Creativo Permanente in co-produzione con il Vocalia Consort
fondali animati a cura di Fabiola Martelli, Lorenzo Conti, Francesco Morelli, Francesco Esposito
regia di Barbara Di Lieto Mauro Iacovella tecnico del suono Gianluca Saporito live video e luci
Vania Castelfranchi cantastorie
Francesca Guercio voce
Ensemble corale Vocalia Consort
Federico Incitti maestro preparatore del coro
Ensemble strumentale Laboratorio Creativo Permanente
Stefano Cogolo flauti; Marco Pace sassofoni; Bernardino Penazzi violoncello; Josè Mobilia, Fabio Cuozzo percussioni
Daniele Del Monaco direttore
La trama
Ambientata tra gli anni ottanta e gli anni novanta, l’opera è una commedia musicale dai risvolti tragici che descrive la parabola di ascesa al potere di Claudio Caligola, un mediocre ragioniere col pallino per la meccanica, impiegato presso la Canaline Tiberi & Lenzi S.p.a., un colosso industriale alle porte di Roma.
È un meccanismo che si ripete sempre nella stessa maniera quello che progressivamente porta il ragionier Caligola al potere assoluto nella sua azienda: l’utile idiota, che tutti credono di poter sfruttare per i loro fini meschini, diventa l’icona della malvagità e collettore della cattiveria del mondo che lo circonda.
Venuto a capo della struttura mafiosa che controllava il regime di corruzione, i contatti e le tangenti ai ministri dell’epoca (siamo in piena tangentopoli), Caligola è il mostro prescelto per incarnare le malvagità e il cinismo della società che lo circonda e in un contesto ormai degenerato dal suo delirio imperialista, a metà tra allucinazione e follia, si affida alla morte con la consapevolezza di un eroe tragico. I toni Shakespeariani del finale del racconto, in cui il protagonista si trova ad interloquire con tutte le vittime del suo sanguinario percorso, lasciano aperto il dilemma sulla considerazione del protagonista quale vittima o carnefice di un sistema fondato sull’arrivismo e sull’ipocrisia.
Più che una pièce teatrale tradizionale, è una narrazione multimediale in cui la musica e le immagini proiettate agiscono in piena autonomia all’interno del meccanismo narrativo, in una dimensione non scenica in cui gli interpreti si scambiano vicendevolmente il ruolo di medium del racconto.
libretto di sala
una produzione Laboratorio Creativo Permanente in co-produzione con il Vocalia Consort
fondali animati a cura di Fabiola Martelli, Lorenzo Conti, Francesco Morelli, Francesco Esposito
regia di Barbara Di Lieto Mauro Iacovella tecnico del suono Gianluca Saporito live video e luci
Vania Castelfranchi cantastorie
Francesca Guercio voce
Ensemble corale Vocalia Consort
Federico Incitti maestro preparatore del coro
Ensemble strumentale Laboratorio Creativo Permanente
Stefano Cogolo flauti; Marco Pace sassofoni; Bernardino Penazzi violoncello; Josè Mobilia, Fabio Cuozzo percussioni
Daniele Del Monaco direttore
La trama
Ambientata tra gli anni ottanta e gli anni novanta, l’opera è una commedia musicale dai risvolti tragici che descrive la parabola di ascesa al potere di Claudio Caligola, un mediocre ragioniere col pallino per la meccanica, impiegato presso la Canaline Tiberi & Lenzi S.p.a., un colosso industriale alle porte di Roma.
È un meccanismo che si ripete sempre nella stessa maniera quello che progressivamente porta il ragionier Caligola al potere assoluto nella sua azienda: l’utile idiota, che tutti credono di poter sfruttare per i loro fini meschini, diventa l’icona della malvagità e collettore della cattiveria del mondo che lo circonda.
Venuto a capo della struttura mafiosa che controllava il regime di corruzione, i contatti e le tangenti ai ministri dell’epoca (siamo in piena tangentopoli), Caligola è il mostro prescelto per incarnare le malvagità e il cinismo della società che lo circonda e in un contesto ormai degenerato dal suo delirio imperialista, a metà tra allucinazione e follia, si affida alla morte con la consapevolezza di un eroe tragico. I toni Shakespeariani del finale del racconto, in cui il protagonista si trova ad interloquire con tutte le vittime del suo sanguinario percorso, lasciano aperto il dilemma sulla considerazione del protagonista quale vittima o carnefice di un sistema fondato sull’arrivismo e sull’ipocrisia.
Più che una pièce teatrale tradizionale, è una narrazione multimediale in cui la musica e le immagini proiettate agiscono in piena autonomia all’interno del meccanismo narrativo, in una dimensione non scenica in cui gli interpreti si scambiano vicendevolmente il ruolo di medium del racconto.
libretto di sala
La prima esecuzione di Caligola è avvenuta a Roma, in villa Aurelia, il 17 novembre 2013 in occasione del 50° Festival di Nuova Consonanza
Le prove. Foto di Antonio Culicigno